Facebook è nato nel 2004 per creare una rete di studenti di Harvard al fine di per tenersi in contatto dopo la laurea. Chiunque non avesse un indirizzo mail @harward.edu era escluso. In seguito venne aperto ad altre università, per poi essere reso pubblico. Come sappiamo, il successo è planetario. In principio, Facebook mostrava il nostro post a tutti i nostri amici. Poi le cose hanno iniziato a cambiare.
L’algoritmo di Facebook è diventato sempre più sofisticato e, soprattutto, Facebook è stata quotata in borsa. Lo scopo di Facebook non è fare beneficienza, ma fare utili quindi, se è vero che iscriversi è gratuito, non è vero che lo sia anche usarlo per ottenere risultati commerciali.
Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sei un professionista, che ha una pagina Facebook che non ottiene i risultati che spera. Ti dò una brutta notizia, le cose peggioreranno; per tre motivi:
– Vogliono che paghi: tu usi Facebook per fare pubblicità alla tua azienda, quindi per guadagnare. Perché dovrebbero fartelo fare gratis?
– La gente è stufa della pubblicità ovunque; se Facebook deve infastidirti con della pubblicità (che ti fa passare la voglia di stare su Facebook), che almeno sia pagata.
– Le persone sono più interessate alle questioni legate ai loro amici piuttosto che a sapere che la tua pizzeria sta andando controcorrente mettendo sulla pizza le pesche sciroppate invece che l’ananas.
Quindi? Le visualizzazioni organiche delle pagine scenderanno sempre di più e se vorrai continuare ad usare Facebook come mezzo di advertising, non ti resterà che pagare.
Tuttavia, ci sono dei metodi che puoi utilizzare per ottimizzare le visualizzazioni dei post della tua pagina. Non ti aspettare miracoli, ma qualche miglioramento si, se fai le cose fatte bene (e con costanza: Facebook non è lì per te, se posti una volta ogni 3 settimane, verrai penalizzato e basta).
1. I social non vendono, i social raccontano.
non devi fare post autoreferenziali che raccontano quanto siano meravigliosi i tuoi prodotti, c’è già abbastanza pubblicità in giro. Parla dei tuoi prodotti… senza parlare dei tuoi prodotti: racconta un retroscena, un dietro le quinte. Racconta!
2. Foto e Video, soprattutto video.
Facebook dà maggiore visibilità ai video, specialmente i live, che permettono di avere fino a 10 volte più commenti. I video devono essere fatti bene, a nessuno piace guardare video mossi, sgranati, che tremano. Affidati ad un professionista. Sii breve e parla di qualcosa in concreto.
3. Cosa fai?
Realizzi un prodotto per un certo fine. Se hai un ristorante non solo sfami la gente, ma offri anche un’esperienza… parla di quella: atmosfera elegante, per serate con amici. Buttati anche sul simpatico: nel nostro ristorante il 100% delle proposte di matrimonio finiscono con un si, e magari racconta di quella volta in cui c’è stata una proposta di matrimonio nel tuo ristorante. Vendi vestiti? Parla di come fanno sentire. A nessuno interessa che hai 38 tipi di pizza e che vendi le tue maglie in 7 colori, la gente non compra prodotti, compra status.
4. Guarda i dati statistici di Facebook e pubblica quando i tuoi fan sono più attivi.
Pubblicare alle 11 di sera magari è comodo per te, ma se online non c’è nessuno… Se non riesci a stare dietro ai social, considera di assumere un professionista, se dai un’idea sbagliata sui social, dai un’idea sbagliata di te.
5. Perdita di tempo?
Su Facebook sono presenti 2,7 miliari di persone. Guardati intorno: se vivi in occidente, tutte le persone che vedi hanno un account e potrebbero vedere i tuoi post, mentre magari adesso guardano quelli della concorrenza. Risparmiare sul marketing è come fermare l’orologio per risparmiare tempo.
6. Crea partecipazione.
Fai un post in cui poni delle domande, solleva un problema è dì che la soluzione verrà data il giorno dopo, crea “engagement”. Spingi i follower a commentare e condividere: più persone commentano, più il post viene premiato dall’algoritmo e mostrato ad altri.
Donatoni Academy offre corsi (click qui) di social media management per aiutarti a crescere nel mondo social Ricorda che crescere nel mondo social, in questo momento storico, significa crescere nel mondo reale.