Al momento della sua nascita, Facebook prevedeva solo l’immissione di testo e l’aggiunta di una immagine; qualche mese dopo un aggiornamento permise la creazione di album, mentre Youtube, già da qualche anno, permetteva di aprire un canale ed inserire i propri video. Poco dopo Facebook, Instagram fece la sua rivoluzionaria comparsa: un social basato solo sulle immagini.

Anni dopo nacquero altri progetti di social che ebbero un successo limitato e vita breve, uno tra questi fu BEME, creato dal vlogger Casey Neistat e Matt Hackett: BEME permetteva di registrare un video di massimo 8 secondi con due grandi particolarità: durante la registrazione lo schermo si spegneva, non permettendo di vedere cosa si stesse registrando; il video non poteva essere editato, poteva essere solo guardato dall’autore che decideva se pubblicarlo o cancellarlo. “Viviamo in un mondo artefatto, niente è come sembra e l’editing di foto e video è una delle cause. BEME ti permette di mostrati come sei veramente: Be-Me (“essere me” in inglese ndr)”; così, Casey Neistat spiegava nel suo blog cosa fosse BEME.

Cosa mancava all’appello? Mancava un social solo audio, e adesso è arrivato anche quello (anche se al momento, per accedervi serve un invito). Nel frattempo, gli amanti dell’audio possono dedicarsi ai podcast. Diciamo che se YouTube da la possibilità a chiunque di diventare regista, il podcast dà a chiunque la possibilità di trasformarsi in speaker radiofonico, dato che il podcast altro non è che un “programma audio” che i tuoi follower possono scaricare ed ascoltare.

Non credi che il podcast sia importante per i piccoli business? Negli Stati Uniti, dove i podcast sono più diffusi (e sappiamo che tutte le mode iniziano lì e poi arrivano qui), il 37% delle persone ascolta podcast ed il 63% ha acquistato un prodotto che un podcast ha ospitato nel suo show. Quindi se non sei in grado di fare video, ma hai la parlantina allenata, i podcast sono lo strumento per te.

DA DOVE COMINCIO?

Dal microfono. Dato che il podcast si basa solo sulla registrazione di audio, questa deve essere di buona qualità. All’inizio puoi usare gli auricolari del telefono, ma se vuoi fare un passo in più devi procurati un microfono, ne esistono di diversi tipi:

    • Cardioide: registra in una sola direzione; ideale se a parlare sarai solo tu.
    • Bi-direzionale: utile nelle interviste o se a fare il podcast sarete due, è in grado di registrare il suo proveniente da due direzioni.
    • Omnidirezionale: ti serve se farai un podcast di gruppo; è in grado di registrare il suono proveniente da tutte le direzioni.
    • Shotgun: registra una ristretta area davanti a sé; l’ideale per registrare all’aperto o in luoghi in cui ci sono rumori ambientali.

POI?

Poi la cosa più importante: i contenuti: di cosa parlerai? Perché le persone dovrebbero ascoltarti? Consiglio: non parlare di tutto, per esempio oggi della nuova Ferrari e domani dell’ultimo film di Tarantino, passando per le partite di calcio e magari ogni tanto anche due parole sulla motogp. Parla di una cosa sola, trova la tua nicchia e parla di quello. Hai un ristorante? Fai un podcast di ricette, oppure racconta le caratteristiche benefiche di alcuni ingredienti. Hai una agenzia immobiliare? Parla di come si sta evolvendo il mercato, cosa cercano le persone, quali tipologie di appartamenti sono più a buon mercato; lo sapevi che dopo il lockdown del 2020 sono crollate le vendite di monolocali e sono schizzate in aria le vendite di trilocali con giardino o terrazza? Ecco, per darti un’idea. In pratica: offri contenuti di valore per chi ti ascolta, trova la tua nicchia, e soddisfa i loro bisogni. Oppure… si te stesso! fatti conoscere, aumenta la fiducia che i tuoi clienti hanno in te (questo si chiama personal branding ed è molto più utile di quanto pensi)

Consigli: arriva subito al dunque senza lunghe introduzioni, il tuo pubblico lo apprezzerà.

COME EDITO?

Ci sono diversi programmi gratuiti per editare i tuoi audio e tagliare le parti in cui sbagli o quelle che non ti sono venute bene. Per fare due esempi Audacity o Garage Band vanno benissimo, ma sono entrambi per Mac, se hai Windows scrivi nei commenti il software che consigli.

DOVE PUBBLICO?

Come per i blog ed i siti web, hai bisogno di uno spazio per pubblicare, esistono diverse piattaforme abbastanza economiche che ti consentono di iniziare senza svenarti:

    • Buzzsprout: molto completo ed in continuo aggiornamento, per non parlare della facilità d’uso. Puoi iscriverti gratuitamente, ma cancellano i tuoi podcast dopo 90 giorni. IN alternativa, l’abbonamento costa costa 12$ al mese.
    • Transistor: più completo ma più complicato da usare. Non ha limiti di spazio ma costa 19$ al mese
    • Castos: si integra con wordpress così puoi caricare i podcast direttamente dal tuo sito, anche questo 19$ al mese.

Esistono anche dei podcast aggregator come:

    • Apple Podcast
    • Google Play
    • Spotify
    • SoundCloud
    • Podbay

Pubblica almeno una volta alla settimana e ricordati di citare il prossimo argomento in ogni podcast in modo da creare curiosità ed aspettativa.

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